Il World Drug Report 2025 dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC)
Il rapporto 2025 conferma un’espansione complessiva del mercato globale degli stupefacenti: l’UNODC stima che 316 milioni di persone abbiano fatto uso di droghe nel 2023 (circa il 6% della popolazione 15–65 anni), con un aumento marcato negli ultimi 10 anni e una forte crescita delle droghe sintetiche e degli stimolanti. Il rapporto registra inoltre livelli record di produzione e di sequestri per alcune sostanze (p.es. produzione di cocaina ai massimi storici).
Per quanto riguarda la produzione, Colombia, Perù e Bolivia restano i tre grandi produttori di foglie di coca e cocaina. L’UNODC indica per il 2022–2023 livelli di produzione che hanno raggiunto un picco storico (tonnellate di cocaina prodotte a livelli molto elevati). Le grandi operazioni di sequestro globali (es. operazioni multinazionali che hanno intercettato tonnellate di cocaina) sottolineano l’entità del commercio.
L' Afghanistan rimane invece il principale produttore mondiale di oppio nonostante ci sono segnali recenti di riduzione della superficie coltivata (il rapporto 2025 e inchieste Reuters mostrano una forte diminuzione dell’estensione coltivata rispetto ai livelli immediatamente precedenti al divieto del 2022). Tuttavia il mercato dell’oppio e delle sue trasformazioni continua a essere rilevante per Asia, Medio Oriente e oltre.
Per le Metanfetamine e gli stimolanti sintetici il Myanmar (Shan State) è indicato come uno dei centri principali di produzione per metanfetamina in Asia sud-orientale; al contempo vi è un’ampia fornitura di precursor chimici dalla Cina (aziende/manifatture e canali commerciali che alimentano la produzione), fenomeno evidenziato anche da inchieste giornalistiche del 2025. L’UNODC segnala un’impennata complessiva nella produzione e nei sequestri di anfetamine/MA.
La produzione su larga scala, invece, di fentanili e analoghi è concentrata principalmente in Messico (laboratori clandestini che trasformano precursori in Fentanili destinati al mercato statunitense), con reti di approvvigionamento di precursori e logistica transfrontaliera.
Per i paesi consumatori il rapporto evidenzia come l'America del Nord (in particolare gli Stati Uniti) rimane uno dei mercati con la più alta prevalenza di uso di oppioidi sintetici/fentanili, e consistente domanda di cocaina e metanfetamina.
| In nero i paesi di spedizione della cocaina, in verde i paesi destinatari della cocaina |
L' Oceania (alcune aree) e parti dell’Europa registrano invece prevalenze elevate di consumo di cannabis e stimolanti (MDMA/anfetamine).
L' Asia orientale e sud-est asiatica mostrano ampie popolazioni che consumano stimolanti sintetici (metanfetamine/amphetamine-type stimulants).
SEcondo le stime del rapporto UNODC, a livello globale la sostanza più usata resta il cannabis, seguita (in termini numerici) da oppioidi, stimolanti e cocaina.
Il rapporto non si limita a segnalare paesi produttori e consumatori ma traccia anche la mappa delle principali rotte internazionali delle droghe e segnala tendenze nuove o in espansione:
La Cocaina si sposta dalle Ande verso Nord America via America Centrale/Messico; verso l'Europa attraverso rotte atlantiche (con uso di hub nei Caraibi e in Africa occidentale come tratta di transito) ; verso Asia/Oceania attraverso rotte marittime e, recentemente, anche verso l'Australia con uso addirittura di narco-sottomarini . Operazioni multinazionali hanno intercettato grandi carichi, dimostrando sia l’ampiezza che l’adattabilità delle rotte.
Le Metanfetamine / stimolanti attraverso reti regionali in Southeast Asia (produzione in Myanmar alimentata da precursor provenienti in larga parte da aziende e canali commerciali asiatici), con esportazioni anche verso Asia orientale e Oceania. L’aumento della disponibilità di precursori chimici (e sofisticate tecniche di occultamento) è un fattore critico.
I Fentanili di produzione messicana affluiscono negli Stati Uniti e in Canada via traffico transfrontaliero; in aggiunta evolvono canali online/parcel post per piccole spedizioni che aggirano controlli tradizionali.
Infine gli Oppiacei e l'eroina che utilizzano le rotte tradizionali dall’Afghanistan verso Iran, Asia centrale, Caucaso e Europa (in parte via Balcani/Baltico), sebbene la drastica riduzione della coltivazione in Afghanistan nel 2025 potrebbe modificare in futuro flussi e prezzi.
Il rapporto poi dedica un intero capitolo ai legami tra traffico di droga e criminalità organizzata; l’UNODC osserva che gruppi criminali si adattano, sfruttano crisi geopolitiche e integrano attività legali e illegali. Tra i gruppi segnalati dal rapporto emergono i cartelli messicani protagonisti nel traffico di fentanili e cocaina verso il Nord America, e sempre più coinvolti in logistica internazionale.
Le organizzazioni colombiane e andine sono invece i produttori e i trafficanti di cocaina e, in molti casi, collaborano con reti transnazionali e organizzazioni di transito.
Milizie e gruppi armati in Myanmar (p.es. alcune formazioni etniche nelle regioni produttive like Shan State) e gruppi paramilitari in altre aree proteggono invece o partecipano direttamente alla produzione delle droghe sintetiche . L'inchiesta giornalistica del 2025 richiamata dal rapporto sottolinea legami fra fornitori di precursori e milizie locali.
Ci sono poi reti di transito africane e criminalità locale che vengono utilizzate come hub per traffici verso l'Europa e il Medio Oriente.
L’UNODC evidenzia inoltre la crescente integrazione tra criminalità organizzata e servizi finanziari illeciti, l'uso di spedizioni commerciali legittime per occultare carichi, e lo sfruttamento delle nuove tecnologie (pagamenti digitali, criptovalute, e-commerce) per eludere controlli.
Il rapporto conclude poi che la transizione verso le droghe sintetiche e la disponibilità di precursori chimici (spesso prodotti o transitanti da aree con controlli limitati) rendono il contrasto tradizionale meno efficace: è richiesto un approccio che combini controllo delle catene chimiche, cooperazione internazionale e interventi di salute pubblica.
L’elevata domanda nelle regioni consumatrici e l’adattabilità delle reti criminali suggeriscono, conclude il rapporto, che interventi esclusivamente di polizia avranno un impatto limitato se non saranno attuate strategie di riduzione della domanda e politiche socio-economiche integrate.
I Fentanili di produzione messicana affluiscono negli Stati Uniti e in Canada via traffico transfrontaliero; in aggiunta evolvono canali online/parcel post per piccole spedizioni che aggirano controlli tradizionali.
Infine gli Oppiacei e l'eroina che utilizzano le rotte tradizionali dall’Afghanistan verso Iran, Asia centrale, Caucaso e Europa (in parte via Balcani/Baltico), sebbene la drastica riduzione della coltivazione in Afghanistan nel 2025 potrebbe modificare in futuro flussi e prezzi.
Il rapporto poi dedica un intero capitolo ai legami tra traffico di droga e criminalità organizzata; l’UNODC osserva che gruppi criminali si adattano, sfruttano crisi geopolitiche e integrano attività legali e illegali. Tra i gruppi segnalati dal rapporto emergono i cartelli messicani protagonisti nel traffico di fentanili e cocaina verso il Nord America, e sempre più coinvolti in logistica internazionale.
Le organizzazioni colombiane e andine sono invece i produttori e i trafficanti di cocaina e, in molti casi, collaborano con reti transnazionali e organizzazioni di transito.
Milizie e gruppi armati in Myanmar (p.es. alcune formazioni etniche nelle regioni produttive like Shan State) e gruppi paramilitari in altre aree proteggono invece o partecipano direttamente alla produzione delle droghe sintetiche . L'inchiesta giornalistica del 2025 richiamata dal rapporto sottolinea legami fra fornitori di precursori e milizie locali.
Ci sono poi reti di transito africane e criminalità locale che vengono utilizzate come hub per traffici verso l'Europa e il Medio Oriente.
L’UNODC evidenzia inoltre la crescente integrazione tra criminalità organizzata e servizi finanziari illeciti, l'uso di spedizioni commerciali legittime per occultare carichi, e lo sfruttamento delle nuove tecnologie (pagamenti digitali, criptovalute, e-commerce) per eludere controlli.
Il rapporto conclude poi che la transizione verso le droghe sintetiche e la disponibilità di precursori chimici (spesso prodotti o transitanti da aree con controlli limitati) rendono il contrasto tradizionale meno efficace: è richiesto un approccio che combini controllo delle catene chimiche, cooperazione internazionale e interventi di salute pubblica.
L’elevata domanda nelle regioni consumatrici e l’adattabilità delle reti criminali suggeriscono, conclude il rapporto, che interventi esclusivamente di polizia avranno un impatto limitato se non saranno attuate strategie di riduzione della domanda e politiche socio-economiche integrate.
Fonti:
UNODC — World Drug Report 2025, Key findings; Press release; Maps and Statistical Annex.
Washington Post — inchiesta sui precursori chimici dalla Cina verso produttori asiatici (2025).
Reuters — rapporto su riduzione coltivazioni di oppio in Afghanistan (2025).
The Guardian — grandi sequestri di cocaina e nuove rotte (es. verso Australia).
UNODC — World Drug Report 2025, Key findings; Press release; Maps and Statistical Annex.
Washington Post — inchiesta sui precursori chimici dalla Cina verso produttori asiatici (2025).
Reuters — rapporto su riduzione coltivazioni di oppio in Afghanistan (2025).
The Guardian — grandi sequestri di cocaina e nuove rotte (es. verso Australia).
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